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![]() madi2017 Utente registrato 16/09/2020 09:38:36 |
![]() un Condòmino sta vendendo la sua UI e ha bisogno della liberatoria da parte dell'Amministratore. Ovviamente chiede di compensare il dovuto (deve circa dieci quote condominiali) con il suo conguaglio (a credito). L'Amministratore rifiuta di riconoscergli il conguaglio a credito dicendo che esso è legato alla UI e lui, l'Amministratore, dovendo fare cassa ha bisogno dei contanti del Condòmino. Quest'ultimo dovrebbe risolvere la sua questione con il nuovo acquirente. Ora, fermo restando il fatto che il conguaglio è legato alla UI è giusto che l'Amministratore non chiuda le pendenze con il Condòmino adducendo le ragioni di cassa? Come si deve comportare l'Amministratore in questa fase con il Condòmino venditore? Grazie MADI |
![]() claistron Staff 10232 interventi 17/09/2020 17:48:26 | ![]() Giustamente l'amministratore "vede" l'unità immobiliare e non è tenuto a sorvegliare le competenze dei vari proprietari dell'unità stessa. In molti casi l'amministratore risolve il problema definendo crediti e debiti facendo dei propri calcoli e facendo un piacere personale ai due interlocutori. Comunque, vista anche la necessità di liquidità per il condominio, nulla vieta che esso obblighi le due figure in questione a regolarsi in proprio. In questo caso l'amministratore rilascerà una dichiarazione di credito dell'unità immobiliare di cui si gioverà il futuro acquirente, nulla di più. Facile per entrambi regolarsi finanziariamente quando hanno in mano la situazione contabile rilasciata dall'amministratore. |