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![]() pumarola Utente registrato 10/05/2016 18:45:24 |
![]() abito in un condominio di circa 15 unità immobiliari. Negli ultimi tre anni alcuni proprietari di unità si sono distaccati dall'impianto di riscaldamenti centralizzato, naturalmente dopo previa presentazione in assemblea della perizia di distacco, senza alcun problema successivo. 4 mesi fa circa decido di staccarmi dal centralizzato e mi rivolgo ad uno studio tecnico di servizi termo idraulici per verificare la possibilità o meno del distacco. L'ingegnere termoidraulico dopo le sue valutazione mi stila la perizia di assenso al distacco. Porto il tutto in assemblea per conoscenza senza apparenti problemi. Ad oggi sto per iniziare i lavori. In giornata mi viene recapitato il verbale di convocazione della prossima assemblea e in un punto all'ordine del giorno , in merito al mio distacco,c'è la richiesta di un condomino all'assemblea di deliberare l'incarico ad una ditta di impianti termici "al fine di accertare l'avvenuto rispetto dei criteri previsti per legge e al fine di garantire la massima efficienza dell'impianto". Come mi posso tutelare? e gli altri che si sono già distaccati? E se in sede assembleare si dovesse decidere per questo incarico di valutazione? La mia perizia avrebbe meno valore di quella richiesta dall'assemblea? Se l'assemblea non accetta di deliberare per l'incarico e invece lo impugna il solo condomino richiedente che succede? Grazie a tutti coloro che vorranno chiarire i miei dubbi! |
![]() claistron Staff 10227 interventi 10/05/2016 21:27:30 | ![]() A deliberare sulla richiesta di una controperizia (a pagamento) che dichiari la fattibilità del tuo distacco senza danneggiare i restanti utilizzatori sarà quindi l'assemblea. Se vogliamo ragionare con coscienza, dobbiamo rilevare che l'impianto centralizzato originario è stato costruito e dimensionato per il numero degli appartamenti iniziali. Man mano che vi sono "distacchi", l'impianto comune dovrà comunque essere "tarato" e adeguato. Basta fare un esempio classico, se il 90% dei condómini si dovesse staccare, pensi che il restante 10% non subirebbe un elevato aggravio di spese continuando ad usare un impianto dimensionato per 100, nonostante tutte le perizie "di parte" che ognuno dei distaccati può produrre. Ecco perchè coloro che si distaccano sono tenuti a partecipare alle spese di manutenzione e ricostruzione dell'impianto e ad un concorso alle spese d'uso di circa il 30% pur non usando l'impianto stesso. Cerca quindi di trovare solidarietà tra gli altri proprietari affinché l'assemblea non deliberi la controperizia, in caso contrario sarebbe difficile dimostrare l'assoluta mancanza di aggravio per i restanti condómini. Con le nuove norme sugli impianti centralizzati che prevedono l'installazione di contabilizzatori di calore in ogni unità immobiliare (UNI 10200) entro il 1 gennaio 2017, anche se tu ti distacchi dall'impianto sarai tenuto a pagare il consumo "involontario" dell'impianto. Per tentare di agevolarti ti sottopongo delle sentenze che potrebbero aiutarti e che trovi al "solito" link: http://www.condomini.altervista.org/ImpiantoCentralizzato.htm http://www.condomini.altervista.org/RiscaldamentoDistacco.htm |