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![]() Luca2011 Utente registrato 03/12/2012 15:12:15 |
![]() La mia domanda è la seguente: al fine di eliminare ogni problema è possibile far diventare l’acquedotto condominiale pubblico? Questo in ragione anche del fatto che altri soggetti, non appartenenti al condominio lo stanno di fatto utilizzando? Grazie a tutti coloro che mi lasceranno un consiglio/aiuto ![]() ![]() |
![]() claistron Staff 10226 interventi 03/12/2012 19:15:33 | ![]() Nel secondo caso, l'impianto condominiale è al servizio degli originali proprietari che l'anno acquisito in sede di acquisto delle unità immobiliari e certamente sarà citato nel regolamento "contrattuale" da tutti sottoscritto al momento del rogito. Se nuovi utenti si allacciano, oltre a dover corrispondere la loro quota parte per il valore dell'acquedotto stesso, dovranno partecipare alle spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre naturalmente a pagare l'acqua consumata in base al contatore che sicuramente sarà stato installato. Devi valutare bene ed informarti su tutti i particolari. L'originario costruttore potrebbe aver progettato il vostro acquedotto anche per il servizio che sarebbe stato prestato alle successive villette. In questo caso nulla è dovuto dai nuovi allacciati se non la partecipazione alla manutenzione (guasti) e al consumo dell'acqua. |
![]() Luca2011 Utente semplice 1 interventi 04/12/2012 16:06:40 | ![]() - per acquedotto intendo che l’impianto prende l’acqua da tubature pubbliche. L’acquedotto condominiale ha un contatore, il consumo viene poi suddiviso tra i condomini che non hanno un contatore personale. - Le case “abusive” invece hanno ognuna il proprio contatore installato dalla società pubblica locale preposta alla gestione delle risorse idriche, il contatore e l’arrivo dell’acqua sono collegati al nostro acquedotto. Dunque queste “case” abusive pagano l’acqua. È la società pubblica che eroga l’acqua che a parer mio non avrebbe potuto installare un contatore su un acquedotto privato (condominiale) per servire clienti terzi ed estranei al condominio. Alla luce di questo vorrei proporre in assemblea di cedere l’acquedotto condominiale alla società pubblica che gestisce le risorse idriche della zona. Questo al fine di eliminare il maxi-condominio (costituito unicamente per la gestione acquedotto) e ulteriori costi futuri di manutenzione, nonché i problemi con queste case, che pur non facendo parte del maxi-condominio, si sono attaccate “abusivamente” all’acquedotto condominiale. Io presumo che l’acquedotto, proprio in virtù del fatto che è utilizzato anche da queste case che non fanno parte del condominio, abbia tutti i requisiti per passare sotto la gestione pubblica. Conoscete qualche sentenza nel merito? L’acquedotto può diventare pubblico visto che utilizzato anche da altri cittadini al di fuori del condominio? Grassieee....sto sbattendo la testa contro un muro!! ![]() ![]() |
![]() claistron Staff 10226 interventi 05/12/2012 19:00:30 | ![]() Se possibile sarebbe opportuno chiedere di installare il contatore comunale "a valle" e dopo le ditamazioni degli altri allacci. Questi ultimi hanno i loro contatori, quindi per il gestore pubblico non dovrebbero esserci problemi. Devi controllare quindi se sia possibile installare il contatore del condominio "dopo" le diramazioni. Se ciò non fosse possibile per problematiche di tubazioni, sarebbe opportuno spendere quanche euro e aggiungere una tubazione "vostra" dopo le diramazioni e lì far spostare il vostro contatore condominiale. Con l'aiuto del tuo amico idraulico vedi se la cosa è possibile, quindi fai valere i vostri diritti presso il gestore. |